Kilimangiaro - Portogallo on the road

Viaggiare da solo a bordo del mio van era il vero test. In Italia avevo avuto il supporto di Ludovico, ma questa volta ero completamente solo, libero di scoprire il Portogallo senza limiti. Questo viaggio è stato un’immersione totale nella natura selvaggia dell’oceano Atlantico, un confronto diretto con me stesso e un’avventura che mi ha regalato momenti di pura adrenalina.

Peniche e le Isole Berlengas: L’Inizio dell’Avventura

La mia prima tappa è stata Peniche, una delle capitali del surf in Europa. Qui mi sono preso qualche giorno per ambientarmi, per abituarmi al ritmo di viaggio in solitaria e al vento che non smette mai di soffiare su questa costa.

Dalla scogliera di Peniche ho visto in lontananza un arcipelago che sembrava uscito da un sogno: le isole Berlengas. L’idea di esplorare quel paradiso ha preso subito il sopravvento, così ho preso un gommone e mi sono diretto verso queste isole selvagge. Un angolo di mondo fuori dal tempo, con acque turchesi, grotte misteriose e un silenzio che solo luoghi così remoti possono offrire.

Nazaré e le Onde Giganti: L’Adrenalina Pura

Dopo Peniche, ho deciso di seguire il richiamo dell’oceano e sono arrivato a Nazaré, la Mecca delle onde giganti. Qui il mare è qualcosa di primordiale, immenso, capace di far sentire piccolo chiunque. Guardando quei muri d’acqua al largo, ho capito che non potevo limitarmi a osservare: dovevo entrarci dentro.

Grazie ad Alessandro Marcianò, big wave rider italiano, ho vissuto un’esperienza al limite. Mi ha portato in acqua, trainandomi con la moto d’acqua tra quelle onde enormi. Era una vera e propria fuga dalla forza brutale dell’oceano, un gioco tra il controllo e l’istinto di sopravvivenza. L’acqua era gelida, la potenza del mare indescrivibile, ma la sensazione di essere lì, in mezzo a quell’energia, è stata una delle cose più folli e belle della mia vita.

Lisbona e Cabo da Roca: Un’Escursione tra Amici

Dopo le emozioni forti di Nazaré, ho condiviso parte del viaggio con Daniele, un grande amico con cui ho esplorato Lisbona e alcune cittadine nei dintorni. Passeggiare tra le vie della capitale portoghese, con la sua musica di strada, le sue salite infinite e i tram gialli che sferragliano, è stato un momento di respiro, di cultura e di scoperta.

Il nostro viaggio insieme si è concluso nel luogo perfetto: Cabo da Roca, il punto più occidentale d’Europa. Davanti a noi, solo l’oceano infinito e il sole che si spegneva all’orizzonte. Un tramonto che non dimenticherò mai, perché non era solo un bellissimo spettacolo naturale, ma un simbolo del viaggio stesso: un’esplorazione continua, un passo oltre il confine, sempre un po’ più lontano.

Un Viaggio di Libertà Assoluta

Questo mese in Portogallo è stato molto più di un road trip. È stato un test su me stesso, sul mio van e sulla mia capacità di affrontare il viaggio in solitaria. Ho vissuto la calma delle isole, l’adrenalina delle onde giganti, la bellezza delle città e la magia dei tramonti sull’oceano.

È stato il mio primo vero viaggio completamente solo, e ho capito che la libertà non è solo assenza di vincoli, ma la capacità di adattarsi, di ascoltare il proprio istinto e di lasciarsi sorprendere da ciò che il mondo ha da offrire.

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