Kilimangiaro Marocco COMING SOON
Marocco On the Road: Tra Deserto, Medine e Oceano
Il Marocco è un viaggio che ti entra sotto la pelle. È un’esplosione di colori, suoni e profumi, ma è anche un confronto con la realtà, con la cultura e con le emozioni più profonde. Questo viaggio, iniziato con il mio van e con l’incontro di Djimmi a Casablanca, si è trasformato in un’avventura intensa, fatta di chilometri macinati su strade infinite, mercati caotici, silenzi nel deserto e incontri che mi hanno cambiato.
Meknes e Fes: Il Labirinto delle Medine
Abbiamo iniziato il viaggio esplorando le antiche città imperiali. Meknes è un intricato labirinto di vicoli, dove ogni angolo nasconde una sorpresa. Qui i profumi delle spezie si mescolano a quelli del pane appena sfornato, le botteghe artigiane espongono tappeti colorati e il vociare dei mercanti riempie l’aria.
Poi siamo arrivati a Fes, ancora più affascinante e caotica. La sua medina sembra un mondo a parte: un dedalo infinito di stradine strette, piene di colori e di vita. Qui ogni angolo racconta una storia, ogni porta nasconde un segreto. Camminare in questo labirinto senza tempo è stato come perdersi nel cuore pulsante del Marocco.
Il Suk di Erfoud e l’Ingresso nel Deserto
Dopo giorni immersi nella cultura e nell’architettura delle città imperiali, ci siamo diretti verso Erfoud, porta del deserto. Il suk di Erfoud è un tripudio di odori e sapori, e con pochi euro ho riempito il van di frutta freschissima: datteri succosi, melograni rossi come il fuoco, arance profumatissime.
Ma la vera avventura è iniziata dopo, quando ci siamo addentrati nel deserto di Merzouga. Due notti nel cuore del Sahara, muovendoci tra le dune su cammelli e potenti 4x4, in un paesaggio fuori dal mondo. Il tramonto sulle dune era uno spettacolo irreale, il cielo si incendiava di rosso e arancione, mentre la sabbia cambiava colore a ogni soffio di vento.
Abbiamo incontrato i nomadi del deserto, condividendo con loro il pasto e il tè alla menta, preparato con gesti lenti e rituali antichi. Parlare con loro, ascoltare le loro storie, vedere la semplicità con cui affrontano la vita in un ambiente così ostile, è stata una lezione di umiltà e di forza.
Le Gole di Todra: Avventura in Handbike
Lasciato il deserto, ci siamo diretti verso le Gole di Todra, un canyon imponente dove le pareti di roccia sembrano toccare il cielo. Qui ho avuto la possibilità di girare con la mia handbike dentro il fiume, un’esperienza unica. Pedalare tra quelle pareti altissime, con l’acqua che scorreva sotto di me e il suono del vento che rimbalzava tra le rocce, è stato uno dei momenti più belli del viaggio.
Essaouira: L’Oceano e il Contrasto tra Povertà e Bellezza
Dopo un viaggio lunghissimo, finalmente abbiamo raggiunto Essaouira, sulla costa atlantica. Questa città di mare è un mix perfetto tra tradizione e modernità: il porto brulica di pescatori, mentre le strade della medina sono piene di artisti, musicisti e turisti. Il vento forte che soffia senza sosta porta con sé il profumo del mare e il richiamo dei gabbiani.
Essaouira mi ha affascinato, ma è stato anche qui che ho vissuto uno dei momenti più intensi del viaggio. Entrare in contatto con la povertà dei bambini è stato toccante. Vedere la loro realtà, il loro sorriso nonostante tutto, mi ha fatto riflettere. Il viaggio non è solo scoperta e avventura, ma anche confronto con ciò che spesso ignoriamo.
Un Viaggio di Crescita e Connessione
Il Marocco non è un paese che si attraversa con distacco. Ti coinvolge, ti colpisce, ti cambia. Dai mercati colorati delle medine al silenzio assoluto del deserto, dai sapori forti della cucina marocchina alle emozioni profonde di fronte alla povertà, ogni momento è stato un passo in più verso la consapevolezza.
Questo viaggio è stato lungo, intenso e autentico, un percorso tra culture antiche e paesaggi incredibili, ma anche un viaggio dentro me stesso. Perché la vera crescita avviene solo mettendosi in gioco, vivendo esperienze che ti scuotono e ti aprono gli occhi su mondi nuovi.